ESC 30 - Radici e Percorsi
- Arte Diem Calabria
- Aug 5
- 19 min read
Updated: Aug 28
Nel 2024 sei giovani di Girifalco, animati dall’amore per la propria terra, hanno dato vita a “Radici e Percorsi”, un progetto del Corpo Europeo di Solidarietà (programma Erasmus+) dedicato a riscoprire e valorizzare il patrimonio culturale e naturalistico calabrese. L’idea è nata dalla constatazione che molti coetanei abbandonano il paese in cerca di opportunità altrove, lasciando comunità e tradizioni a rischio di oblio.

Con Radici e Percorsi, questi ragazzi hanno voluto invertire la tendenza, risvegliando l’orgoglio di appartenenza e mostrando che dalle radici del passato possono germogliare nuovi percorsi per il futuro. Nel corso di 12 mesi (giugno 2024 – maggio 2025) il gruppo ha esplorato storie, mestieri e paesaggi della Calabria, documentandoli tramite interviste, fotografie e video. Attraverso il racconto creativo, hanno costruito un ponte tra generazioni, rendendo le tradizioni e i luoghi locali accessibili e affascinanti soprattutto per i più giovani.
Parallelamente, i partecipanti hanno appreso nuove competenze, dal videomaking alla ricerca storica, diventando custodi attivi del proprio patrimonio. Ne è nato un ricco mosaico di esperienze: dalle vite di artigiani e imprenditori legati alle radici calabresi, fino ai tesori naturalistici nascosti tra mare e monti. Questo articolo ripercorre tutto il viaggio di Radici e Percorsi, presentando i protagonisti intervistati, i luoghi visitati e le attività svolte con la comunità, a testimonianza di come la Calabria possa essere fonte di ispirazione, orgoglio e opportunità per le nuove generazioni.


Salvatore Stranieri: il custode dell’arte dei panari a Girifalco
Nel cuore di Girifalco vive Salvatore Stranieri, 95 anni, considerato il “Signore dei panari”. Da ragazzo ha appreso l’antica arte di intrecciare cesti di vimini – i panari, in dialetto – e ancora oggi, con mani pazienti, trasforma fibre vegetali dei boschi circostanti in manufatti intramontabili. Ogni suo panaru racconta la vita contadina di un tempo: serviva per raccogliere olive, trasportare frutta, stendere i fichi al sole. «Non si tratta solo di fare un cesto» ci dice con orgoglio, «ogni intreccio è un filo che lega il passato al presente. È tutta la mia vita.» La cesteria tradizionale calabrese è un’arte antichissima, documentata sin dal Neolitico e tramandata di padre in figlio. Fino agli anni ’60-’70 i contadini intrecciavano cestini e sedie impagliate per uso quotidiano, ma la plastica e l’industrializzazione hanno fatto quasi scomparire questo mestiere. Salvatore è uno degli ultimi depositari di questo sapere: le sue tecniche raffinate – dal taglio dei giovani rami di castagno, all’essiccazione al forno e alla divisione in strisce flessibili da intrecciare – sono frutto di decenni di esperienza.
Attraverso Radici e Percorsi, la storia di Salvatore è stata documentata e condivisa come esempio vivente di patrimonio culturale. La sua figura dimostra che le tradizioni possono sopravvivere solo se c’è chi le pratica con passione: i gesti lenti dell’intreccio di un panaro diventano così un atto d’amore verso la propria terra, un modo per tenere vive le radici mentre il mondo intorno cambia.
Rocco Vitaliano: la tessitura tradizionale che incontra il futuro
Il viaggio di Radici e Percorsi prosegue sempre a Girifalco, dove tradizione e innovazione si intrecciano, è il caso di dirlo, nell’atelier di Rocco Vitaliano. Rocco è un giovane artigiano (poco più che ventenne) che sta riportando in vita l’antica arte della tessitura al telaio. A 14 anni, incuriosito dai copriletti fatti a mano della nonna, ha deciso di imparare a tessere; a 17 anni, con i risparmi dei suoi primi lavoretti, è riuscito ad acquistare due telai in legno risalenti ai primi del ’900. Nel suo laboratorio, tra fili colorati, navette e orditoi, Rocco tesse sciarpe, tappeti, borse e altri tessuti, utilizzando strumenti e tecniche che nella sua cittadina si erano ormai persi. “Ho voluto portare avanti una tradizione che nel paese si era persa”, racconta Rocco, “per fare moda, ma allo stesso tempo tradizione e innovazione”. Dopo aver restaurato i vecchi telai, ha cercato le ultime tessitrici anziane del circondario, che gli hanno insegnato i segreti del mestiere. In breve tempo è diventato probabilmente il più giovane maestro tessitore della Calabria, capace di padroneggiare diverse tecniche (dalla tessitura a quattro licci per realizzare l’“carpitieddhu”, lo scialle tradizionale girifalcese, fino al riciclo creativo di strisce di stoffa per tappeti).
Rocco infatti ama sperimentare: ha recuperato la filatura della ginestra, fibra vegetale usata anticamente per la sua resistenza e morbidezza, e persino l’allevamento del baco da seta per produrre filati di seta fatti in casa. Inoltre, ispirandosi ai vecchi metodi delle nonne, realizza tessuti ecologici riutilizzando abiti dismessi, dando vita a borse e accessori all’insegna della sostenibilità.
La storia di Rocco Vitaliano,studente di moda con il sogno di aprire un’azienda tessile nella sua terra, dimostra che le tradizioni artigianali non solo possono essere apprezzate dai giovani, ma possono evolvere in progetti imprenditoriali innovativi. Nel video-intervista realizzato per Radici e Percorsi, vediamo Rocco all’opera sul suo telaio: ogni colpo di pettine intreccia passato e futuro, dimostrando che un antico mestiere può diventare un percorso creativo moderno senza perdere l’anima originale.
Stefano Ruggieri: l’antico monastero che rinasce come “Abbatia”
Tra le storie raccolte in Radici e Percorsi c’è anche quella di Stefano Ruggieri, un giovane imprenditore che ha realizzato un sogno ambizioso: restituire vita a un antico monastero abbandonato trasformandolo in “Abbatia”, un moderno centro polifunzionale dove storia, cultura e innovazione convivono. Siamo sempre a Girifalco, dove sorgeva un monastero basiliano risalente al X secolo, da tempo in rovina. Stefano, innamorato del suo territorio e consapevole del valore di quel luogo storico – ha deciso di investire tempo e risorse per recuperarlo. Ha lavorato per preservarne l’essenza architettonica e spirituale, integrando però servizi contemporanei: oggi Abbatia è un agriturismo e spazio eventi vibrante, circondato dal fascino dell’antico chiostro e dall’abbraccio della natura collinare. Nell’intervista rilasciata al team di Radici e Percorsi, Stefano racconta le sfide di questo progetto: dall’opera di restauro nel rispetto dei materiali originali, alla creazione di attività (come degustazioni, workshop culturali, visite guidate) che rendono Abbatia un luogo vissuto dalla comunità e dai turisti. “Volevo che questo gioiello del passato tornasse a splendere e portasse opportunità al paese”, spiega. Oggi Abbatia è diventata simbolo di rinascita per Girifalco: un esempio concreto di come valorizzare le radici (un monastero secolare) aprendo allo stesso tempo nuovi percorsi di sviluppo locale (turismo sostenibile, enogastronomia a km 0, eventi artistici). La storia di Stefano Ruggieri insegna che recuperare il patrimonio storico non è solo un atto di conservazione, ma anche di innovazione sociale: grazie al suo impegno, un luogo che rischiava l’oblio è ora un motore di cultura e economia, dimostrando che i giovani del Sud possono creare futuro partendo dalle bellezze dimenticate del territorio.
Domenico Giampà: la magia dell’arte tra radici e innovazione
Girifalco è terra di talenti artistici, e Domenico Giampà ne è la prova vivente. Artista poliedrico, Domenico spazia dalla pittura alla scultura alla ceramica, trasformando materia e colore in emozioni tangibili. Nel suo laboratorio sembra di entrare in un mondo sospeso nel tempo: sugli scaffali convivono pennelli consumati accanto a argille fresche, e sulle pareti si alternano tele astratte e bassorilievi ispirati a motivi antichi. Ogni opera di Domenico nasce dall’incontro tra tradizione e creatività contemporanea. Figlio di questa terra, Domenico attinge spesso a simboli e storie locali: le sue ceramiche rielaborano motivi della cultura contadina e magno-greca, i suoi dipinti richiamano i colori del paesaggio calabrese, le sue sculture sembrano dare forma ai miti e alle leggende tramandate dagli anziani. “L’arte per me è un dialogo continuo tra passato e presente”, ci racconta durante l’intervista, “è il mio modo di esplorare l’anima di questa terra e di restituirla in forme nuove”. Attraverso Radici e Percorsi, abbiamo scoperto come Domenico abbia appreso le prime tecniche da autodidatta e poi affinato il mestiere confrontandosi con artisti di tutta Italia, senza mai perdere però il legame con Girifalco. Anzi, è presidente di un circolo locale di Legambiente e già assessore comunale: la sua passione per l’arte va di pari passo con l’impegno per la comunità e l’ambiente. Nell’episodio a lui dedicato, Domenico ci mostra alcune creazioni, attraverso queste opere, egli dimostra come ricordare le proprie radici possa diventare un atto di innovazione: l’arte di Domenico Giampà infatti non è mera replica del passato, ma una sua trasfigurazione in chiave moderna, capace di parlare al cuore di chi osserva. Il pubblico rimane incantato davanti alla magia delle sue creazioni, che custodiscono memoria e al contempo suggeriscono nuove prospettive. Domenico incarna alla perfezione lo spirito di Radici e Percorsi: radicato nella sua terra, ma con lo sguardo sempre aperto a nuovi orizzonti creativi.
Ines Caliò: l’archeologa custode della storia di Girifalco
Non solo arti e mestieri: Radici e Percorsi ha dato voce anche a chi lavora per riportare alla luce le radici storiche del territorio. È il caso di Ines Caliò, archeologa girifalcese con un legame profondissimo alle proprie origini. Sin da bambina Ines rimaneva incantata davanti ai racconti sui monaci basiliani che popolavano le colline circostanti o sulle antiche leggende del paese. Quella curiosità l’ha portata a studiare archeologia e, dopo la laurea, a tornare sul territorio per mettere le sue competenze al servizio della comunità. Oggi Ines è presidente dell’Archeoclub d’Italia, sede di Girifalco, e da anni guida un gruppo di volontari in ricerche e campagne di scavo che hanno dato risultati sorprendenti.
Proprio a Girifalco, in località San Vincenzo, il team di Ines ha scoperto una necropoli di epoca bizantina, portando alla luce reperti di enorme valore. “È stato emozionante disseppellire secoli di storia sotto la terra che calpestiamo ogni giorno”, racconta. Ines incarna la figura del “custode della storia”: con passione e tenacia, continua a esplorare, documentare e proteggere le tracce del passato locale. Grazie al suo lavoro (condotto spesso con pochissimi fondi e tanto volontariato) sono stati riscoperti aspetti del tutto nuovi delle radici di Girifalco, e quei luoghi antichi hanno ripreso vita nella memoria collettiva. “La nostra determinazione ci ha permesso di mantenerli vivi”, afferma, riferendosi ai siti archeologici salvati dall’incuria.
Il legame tra Ines e la sua terra è quasi viscerale: “Ogni reperto che troviamo non è un pezzo da museo, è un pezzo della mia identità, della nostra identità”, dice. Il suo impegno ha anche una forte valenza educativa: organizza giornate nelle scuole e visite guidate per far conoscere ai giovani questo patrimonio “nascosto”. Ines Caliò, con la sua storia, dimostra quanto sia importante conoscere le proprie radici per costruire un futuro ricco di significato. La sua dedizione contagiosa ha attirato persino studiosi dall’estero (ricercatori della Sorbona di Parigi sono venuti a studiare i reperti locali insieme a lei, segno che il patrimonio di Girifalco ha risonanza ben oltre i confini locali.
Vitaliano Posella: l'artigiano delle pipe calabresi nel mondo
Un elemento curioso e affascinante del patrimonio calabrese è la pipa da tabacco in radica, oggetto cult per collezionisti di tutto il mondo. Ebbene, uno dei maestri pipai più apprezzati a livello internazionale è originario proprio di questo territorio: Vitaliano Posella di Girifalco. La sua storia, raccolta da Radici e Percorsi, sembra uscita da un romanzo: da ragazzo Vitaliano imparò dal padre l’arte di lavorare la radica (la radice dell’erica scoparia, un legno duro e resistente usato per le pipe) come operaio abbozzatore; con gli anni ha affinato la tecnica fino a diventare un vero artista della pipa, le cui creazioni sono oggi richieste da intenditori e fumatori in Europa, America e Asia.
Le Posella Pipes sono considerate un’eccellenza calabrese: ogni pezzo è unico, realizzato interamente a mano tra il laboratorio di Girifalco e quello di San Vito sullo Ionio. Vitaliano seleziona personalmente i tronchi di erica nelle serre catanzaresi (la radica calabrese è rinomata come una delle migliori al mondo per compattezza e bellezza della venatura) e compie tutte le fasi produttive: bollitura e stagionatura della radica, tornitura, foratura del fornello, modellazione e infine la caratteristica rusticatura a mano che dà alle sue pipe un aspetto vissuto ed elegante. Nel suo atelier si respira un mix di odori di legno, cera e tabacco da pipa; sulle pareti, foto di collezionisti stranieri in visita e certificati di premi vinti a fiere internazionali. “Ogni pipa ha la sua anima”, spiega Vitaliano nel video, mostrandoci orgoglioso una pipa finita accanto al blocco grezzo da cui è ricavata. Ci racconta di come all’inizio fosse solo un lavoro, poi sia diventato una passione travolgente: ha studiato le tecniche dei mastri pipai di tutta Italia, innovando però uno stile proprio. Le sue pipe presentano spesso forme ispirate alla natura (radici contorte, tronchi, conchiglie) e una finitura rustica particolare che è diventata la sua firma di fabbrica.
Oggi, grazie anche a Internet, Vitaliano vende pipe in ogni angolo del pianeta e partecipa a eventi di settore portando alto il nome di Girifalco. “Mi piace pensare che un pezzo della mia Calabria viaggi con le mie pipe”, dice. La sua storia evidenzia come un sapere artigianale locale possa raggiungere risonanza globale: dalla bottega di un piccolo paese alle vetrine dei collezionisti internazionali. Radici e Percorsi celebra Vitaliano Posella come esempio di eccellenza artigiana che unisce radicamento al territorio (le pipe sono fatte esclusivamente con radica calabrese) e apertura al mondo.
Daniela Loiarro: la dolce rivoluzione di Kaleido
Le radici e i percorsi possono assumere forme inaspettate, perfino quelle… di un gelato artigianale! La storia di Daniela Loiarro è infatti una storia di coraggio e dolcezza. Daniela, originaria di Girifalco, dopo anni in tutt’altro settore, ha deciso di rivoluzionare la propria vita seguendo la passione per la pasticceria. Il risultato è “Kaleido”, un bar-gelateria aperto nel cuore del paese, che in poco tempo è diventato un punto di riferimento per tutta la comunità. Entrare da Kaleido significa essere avvolti da profumi e colori: quelli dei gelati dai gusti genuini, delle torte decorate con fiori e frutta di stagione, dei biscotti che ricordano le ricette delle nonne ma rivisitate con creatività. Daniela ci racconta nell’intervista come è nato Kaleido: “Sognavo un luogo in cui grandi e piccini potessero condividere momenti felici gustando qualcosa di buono fatto con amore”. E il suo sogno si è realizzato. Kaleido non è solo un esercizio commerciale, ma uno spazio di incontro e condivisione, dove ogni cliente si sente a casa. La tradizione culinaria locale è onorata,ad esempio con dolci tipici delle festività calabresi,ma c’è anche tanta innovazione. Con determinazione,
La sua gelateria oggi non solo soddisfa i palati, ma scalda il cuore del paese: è diventata un luogo dove le famiglie si ritrovano la domenica pomeriggio, i giovani si fermano dopo scuola e gli anziani chiacchierano gustando un buon caffè e pasticciotto. La storia di Daniela Loiarro e di Kaleido, documentata da Radici e Percorsi, ci insegna che seguire le proprie passioni può dar vita a una “dolce rivoluzione” quotidiana, fatta di sorrisi, creatività e amore per la comunità.
Salvatore Loiarro: lo sport come legame tra comunità
Tra le radici che uniscono i girifalcesi non c’è solo la cultura del passato, ma anche una passione attualissima: il calcio. Salvatore Loiarro, allenatore e fondatore dell’ASD Academy Girifalco, ha saputo trasformare lo sport più amato in un progetto sociale che coinvolge un’intera generazione. Qualche anno fa, Salvatore ha radunato un gruppo di ragazzi di Girifalco con l’idea di formare una nuova squadra di calcio giovanile. Ben presto l’iniziativa ha attirato giovani anche dai paesi vicini desiderosi di allenarsi e giocare insieme. È nata così l’Academy Girifalco, una squadra “senza confini” che oggi conta decine di ragazzi uniti dalla passione sportiva. Ma l’Academy, come ci tiene a sottolineare Salvatore nell’intervista, “va oltre il gioco”: il campo di calcio è diventato un luogo di incontro dove si promuovono valori fondamentali come il rispetto reciproco, l’inclusione e la disciplina. “In squadra siamo tutti uguali, non importa da dove vieni”, dice Salvatore, “quello che conta è imparare a fare squadra, ad aiutarsi l’un l’altro”. Grazie al suo impegno, l’Academy Girifalco è oggi un modello di aggregazione positiva: in un territorio frammentato in tanti piccoli centri, il calcio è riuscito ad abbattere le distanze e creare legami nuovi. Salvatore, che di mestiere fa tutt’altro, dedica ogni momento libero ai suoi ragazzi: organizza gli allenamenti, cerca sponsor per le divise e i palloni, coinvolge ex calciatori locali per dare consigli tecnici. “Vedere l’entusiasmo di questi giovani mi ripaga di ogni sforzo”, afferma sorridendo. La storia di Salvatore Loiarro e dell’ASD Academy Girifalco, raccontata in uno degli episodi video del progetto , evidenzia come lo sport possa diventare veicolo di solidarietà e crescita comunitaria. Così come un buon allenatore sa tirare fuori il meglio da ogni giocatore, Salvatore ha saputo tirare fuori il meglio dal suo territorio: dove c’erano isolamenti e rivalità campanilistiche, ora c’è uno spirito di squadra e appartenenza che arricchisce tutti.
Vincenzo Aloisio: tradizione e innovazione nella Pasticceria Millefoglie
Chiudiamo la serie di ritratti tornando sul filo dolce della tradizione. A Girifalco c’è un luogo che da decenni fa rima con golosità e convivialità: la Pasticceria Millefoglie di Vincenzo Aloisio. Questo laboratorio artigianale è il classico esempio di come passione e dedizione possano elevare un’attività locale a simbolo di eccellenza. Ogni prodotto della Pasticceria Millefoglie racconta l’amore di Vincenzo per il territorio: utilizza miele di castagno delle montagne vicine, noci di Motta San Luca, ricotta fresca dei pastori locali. “Se qualcosa è buono, spesso è perché dentro c’è la nostra terra”, afferma. La clientela lo sa e apprezza: c’è chi fa chilometri dai paesi limitrofi per comprare i suoi dolci delle feste, e non c’è girifalcese emigrato che tornando a casa non passi da Millefoglie a fare scorta dei sapori di una volta. Vincenzo, con modestia, attribuisce il merito al lavoro di squadra con la sua famiglia e i suoi collaboratori, ma è chiaro che la sua maestria e creatività hanno fatto la differenza. Radici e Percorsi ha voluto includere la sua storia proprio per evidenziare come un mestiere tradizionale, il pasticcere di paese, possa diventare un’arte in continua evoluzione.
I luoghi naturalistici di Girifalco e dintorni
Oltre alle storie umane, Radici e Percorsi ha esplorato gli scenari naturali che circondano Girifalco, luoghi di grande fascino spesso poco conosciuti. Ecco cinque perle naturalistiche facilmente raggiungibili dal paese:
Monte Covello – È la montagna che domina Girifalco, parte delle Preserre catanzaresi, con un’altitudine di 848m . Ricoperto da pinete e macchia mediterranea, *u Munti (come lo chiamano in dialetto) offre sentieri panoramici ideali per trekking e mountain bike. Dalla vetta, nelle giornate limpide, lo sguardo spazia dal mar Ionio al mar Tirreno, abbracciando l’intero istmo di Catanzaro – il punto più stretto d’Italia. Meta amata da escursionisti e famiglie, Monte Covello custodisce anche una piccola statua della Madonna in cima e antiche leggende locali. È il polmone verde di Girifalco, luogo di pic-nic, passeggiate e tradizionali scampagnate di Pasquetta.
Oasi WWF Lago dell’Angitola – A circa 20 km da Girifalco, verso ovest, si trova il Lago Angitola, bacino artificiale creato nel 1966 sul fiume Angitola. L’area intorno, situata ai margini meridionali della Piana di Sant’Eufemia, è diventata dal 1975 Oasi Naturalistica WWF ed è riconosciuta zona umida di valore internazionale (Convenzione di Ramsar). Il lago, circondato da colline boscose di eucalipti, sughere e pini, è un paradiso per il birdwatching: le sue acque e canneti ospitano infatti numerose specie di uccelli migratori e stanziali – aironi bianchi e cenerini, cormorani, anatre selvatiche, falchi di palude e perfino rapaci pescatori. Le rive pullulano di vita: oltre agli uccelli, si avvistano tartarughe d’acqua dolce, bisce e libellule multicolori. L’accesso è regolamentato per tutelare la fauna, ma esistono punti di osservazione attrezzati e vengono organizzate visite guidate dal WWF. Il Lago Angitola regala al tramonto panorami mozzafiato, con il cielo riflesso nelle sue acque tranquille, ed è un esempio virtuoso di come un ambiente artificiale possa diventare un santuario naturale.
Parco Nazionale della Sila – Spingendosi circa un’ora d’auto a nord di Girifalco si sale sull’altopiano della Sila, il cuore verde della Calabria. Qui si estende il Parco Nazionale della Sila, istituito definitivamente nel 2002 a protezione di oltre 73.000 ettari di boschi, valli e laghi. È il parco con la più alta percentuale di foreste in Italia: circa l’80% della sua superficie è coperta da fitti boschi di faggi e di pini larici secolari (il caratteristico pino silano). Passeggiando nei suoi sentieri ci si immerge in un’atmosfera fiabesca tra alberi altissimi, ruscelli e praterie dove pascolano cavalli e mucche podoliche. Tre grandi laghi artificiali – Ampollino, Arvo e Cecita – punteggiano il paesaggio, offrendo scorci suggestivi e attività come canoa e pesca sportiva. La Sila è anche ricchissima di fauna: simbolo del Parco è il lupo appenninico, tornato a popolare queste montagne dopo essere stato a un passo dall’estinzione negli anni ’70. Con un po’ di fortuna (e soprattutto visitando il Centro Visita di Cupone) si possono avvistare anche cervi, daini, cinghiali, volpi, martore e rapaci come poiane e gheppi. Riconosciuta dall’UNESCO come Riserva della Biosfera, la Sila rappresenta un ecosistema prezioso di biodiversità e cultura (famosa per esempio la produzione della patata della Sila IGP e dei formaggi caciocavallo). Durante il progetto Radici e Percorsi, il gruppo ha trascorso proprio qui alcuni giorni di team building immerso nella natura, vivendo l’esperienza di dormire in rifugio tra i boschi e riscoprire la bellezza della vita semplice di montagna.
Parco Naturale Regionale delle Serre – A sud di Girifalco si estende la catena delle Serre calabresi, un susseguirsi di rilievi coperti da foreste che collegano idealmente la Sila all’Aspromonte. Il cuore di quest’area è tutelato dal Parco Regionale delle Serre, creato nel 1990 e oggi esteso su circa 17.700 ettari nelle province di Catanzaro, Vibo Valentia e Reggio Calabria. È un territorio ricchissimo di acque e boschi: qui nascono fiumi importanti (come l’Angitola e l’Allaro) e si trovano cascate spettacolari, tra cui la maestosa Cascata del Marmarico a Bivongi, che con i suoi 114 metri di salto è la più alta dell’Appennino meridionale. Le Serre offrono scenari incantevoli: faggete secolari (come l’antica Villa Vittoria nei pressi di Mongiana), abetine dall’aria nordica presso il lago di Lacina, distese di felci giganti e torrenti che formano piscine naturali nascoste. Il Parco custodisce anche tesori culturali immersi nella natura, primo fra tutti la Certosa di Serra San Bruno, monastero certosino fondato nel 1091 da San Bruno tra i boschi: un luogo di spiritualità avvolto dal silenzio dei boschi. Nei pressi sorge anche l’oasi del WWF di Gallopane, dove vivono cervi autoctoni reintrodotti. Le Serre sono l’ideale per chi cerca un turismo lento: trekking sui sentieri (come il cammino a piedi che unisce tutti i luoghi di San Bruno), gite in MTB, visite ai borghi montani e alle antiche ferriere borboniche di Mongiana. Durante il progetto, i ragazzi di Radici e Percorsi hanno esplorato alcuni angoli delle Serre girifalcesi – ad esempio il bosco di Farnoso, nelle cui vicinanze sorgevano antichi eremi basiliani – documentando la ricchezza naturalistica “dietro casa” spesso data per scontata.
La costa ionica del Golfo di Squillace – Infine, tra i luoghi del cuore non potevano mancare quelli dove terra e mare si incontrano. Girifalco, trovandosi al centro dell’istmo, dista meno di 30 km sia dallo Ionio che dal Tirreno. Sul versante ionico si apre il Golfo di Squillace, con località balneari rinomate come Soverato, Caminia, Copanello: qui la natura si esprime in un mare cristallino color turchese, scogliere di arenaria dalle forme sinuose e spiagge dorate. I ragazzi di Radici e Percorsi hanno visitato in particolare la zona di Pietragrande e Caminia (Stalettì), rimanendo affascinati dai grandi faraglioni di roccia che emergono dall’acqua e dalle grotte marine nascoste. Nelle immagini raccolte spiccano i colori vividi della macchia mediterranea che cresce fin quasi sulla sabbia – ginestre, fichi d’india, agavi – e i tramonti infuocati sul mare. Questa costa è anche un giacimento archeologico sottomarino: nei fondali di Caminia giacciono ancora i resti dell’antica Skilletion (colonia della Magna Grecia), e poco lontano, a Roccelletta di Borgia, il Parco Archeologico di Scolacium offre la suggestione di ulivi millenari che ombreggiano le rovine romane. Ma è soprattutto la bellezza paesaggistica che incanta: la Riserva Marina di Isola di Capo Rizzuto (poco più a nord) tutela uno dei tratti di mare più ricchi di fauna, dove non è raro avvistare delfini. La costa ionica, con le sue acque tiepide e le lunghe estati, rappresenta per i girifalcesi la “fuga” nei weekend, il luogo dove rigenerarsi e ritrovare il contatto con l’orizzonte aperto del mare. In Radici e Percorsi, il mare Ionio compare come sfondo poetico di alcune riprese, a ricordare che anche il paesaggio naturale è parte dell’identità locale tanto quanto i monumenti o le tradizioni.
Dalle scuole agli alberi: l’impatto locale del progetto
Oltre alla ricerca sul campo, Radici e Percorsi si è impegnato in numerose attività per condividere i risultati e coinvolgere attivamente la comunità locale, soprattutto i giovani. Ecco alcuni momenti chiave che hanno segnato il progetto, lasciando un’eredità tangibile a Girifalco e dintorni:
Evento finale a Girifalco: al termine del progetto, è stata organizzata una serata pubblica presso una sala comunale, trasformata per l’occasione in un piccolo cinema e galleria. I ragazzi hanno presentato ufficialmente il documentario realizzato montando insieme le interviste e le riprese dei luoghi visitati. Circa 80 persone hanno partecipato, tra cui il Sindaco, rappresentanti di associazioni culturali, i protagonisti delle storie intervistate con le loro famiglie e tanti cittadini curiosi.
Workshop all’Istituto Ettore Majorana: fin dalle prime fasi, il team ha coinvolto le scuole locali, consapevole che i ragazzi sono i primi eredi di questo patrimonio. In particolare, presso l’IIS “Ettore Majorana” di Girifalco è stato tenuto un incontro con oltre 60 studenti delle superiori. Durante la mattinata, Rocco, Concetta e gli altri giovani di Radici e Percorsi hanno raccontato ai loro coetanei come è nato il progetto, presentando anche il programma Erasmus+ e le opportunità che offre. Hanno quindi mostrato in anteprima alcuni video girati (come estratti delle interviste) e organizzato piccoli laboratori interattivi: ad esempio un quiz sulle tradizioni locali, un workshop artistico per disegnare insieme un murale sul tema “radici”, e una breve sessione di brainstorming in cui gli studenti hanno condiviso le proprie idee per valorizzare Girifalco. L’iniziativa ha riscosso grande interesse: molti ragazzi si sono sentiti ispirati e alcuni docenti hanno espresso l’intenzione di utilizzare i materiali prodotti (video, foto, brochure) come risorsa didattica sui temi dell’identità locale.
Collaborazione con i Comuni di Girifalco e Filadelfia: il progetto, patrocinato dal Comune di Girifalco, ha favorito un dialogo proficuo tra i giovani e le amministrazioni locali. Un report finale è stato consegnato ai Comuni di Girifalco e Filadelfia, evidenziando l'interesse e il supporto delle municipalità per l'iniziativa. Il Sindaco di Girifalco ha espresso la volontà di promuovere eventi che valorizzino il patrimonio culturale locale, mentre l'assessore alla cultura di Filadelfia ha manifestato la disponibilità a esplorare future collaborazioni. Questo dialogo ha rafforzato i legami tra giovani e istituzioni.
Il “Giardino delle Meraviglie” – alberi per il futuro: una delle azioni più belle e simboliche svolte dal gruppo è stata la donazione e piantumazione di alberi in un’area verde di Girifalco. In accordo con il Comune e l’Istituto comprensivo locale, è stato scelto un giardinetto pubblico situato vicino alle scuole elementari, ribattezzato per l’occasione “Il Giardino delle Meraviglie”. Qui i ragazzi di Radici e Percorsi, aiutati da alcuni bambini e volontari, hanno piantato diversi alberelli autoctoni – un leccio, due querce, un tiglio e alcuni arbusti da fiore – come contributo concreto all’ambiente e simbolo di crescita della comunità. Durante la piccola cerimonia di piantumazione, ogni albero è stato “adottato” da una classe scolastica, impegnandosi ad averne cura negli anni a venire. Un messaggio sulla targa recita: “Cresceremo insieme – Radici e Percorsi 2025”. Quest’attività di green legacy ha reso tangibile l’idea che la cura del patrimonio passa anche per gesti quotidiani di rispetto della natura. Oggi il Giardino delle Meraviglie è un angolo sempreverde in paese, e di tanto in tanto i ragazzi vi tornano per annaffiare le piante e organizzare piccole attività all’aperto con i bambini, mantenendo vivo quello spirito di meraviglia e tutela.
Incontri di formazione e team building: per portare avanti il progetto con successo, i sei giovani promotori si sono avvalsi anche dell’aiuto di mentor esperti. In particolare Emanuel Caristi, formatore nell’ambito del videomaking e comunicazione, li ha seguiti come coach per migliorare le competenze tecniche di ripresa e montaggio video, e per facilitare il lavoro di squadra durante le fasi più impegnative. Sotto la sua guida, il team ha imparato a gestire un progetto complesso, sviluppando soft skills come organizzazione, problem-solving creativo e public speaking. Ma Radici e Percorsi è stato anche occasione di crescita personale e coesione interna al gruppo: oltre alle giornate “ufficiali” di lavoro, sono state organizzate diverse uscite di gruppo. Memorabile è stata la tre-giorni sulla Sila (presso il Villaggio Mancuso) dove, tra escursioni in montagna e serate attorno al camino, i ragazzi hanno consolidato la loro amicizia e affinato la visione comune sul progetto. Altre gite locali – dall’alba sulle colline di Squillace, alla visita al museo della seta di San Floro dove hanno provato a tessere su un telaio del ‘700 – hanno arricchito il bagaglio di esperienze e stimoli, contribuendo a mantenere alta la motivazione. Il coach Emanuel ha affiancato il gruppo anche in alcuni meeting online durante la fase di montaggio del documentario, aiutandoli a riflettere criticamente sul lavoro svolto (learning by doing). Tutte queste attività formative e di team building hanno fatto sì che Radici e Percorsi non fosse solo un prodotto finale (video, mostre, ecc.), ma soprattutto un percorso di apprendimento per i partecipanti, che ne escono più consapevoli delle proprie capacità e più uniti nell’impegno per la comunità.
Radici e Percorsi si è rivelato molto più di un semplice progetto giovanile: è stato un viaggio entusiasmante alla scoperta dell’identità di un territorio e, insieme, un laboratorio di cittadinanza attiva. Attraverso le storie di artigiani, artisti, imprenditori e luoghi raccontati in queste pagine, abbiamo visto come la Calabria autentica delle tradizioni e della natura possa dialogare con l’innovazione e il futuro. I giovani protagonisti hanno acquisito nuove competenze e allo stesso tempo hanno seminato idee e iniziative che continueranno a germogliare (dagli alberi piantati nel Giardino delle Meraviglie, alle collaborazioni con scuole e istituzioni che proseguiranno dopo la fine ufficiale del progetto). Radici e Percorsi lascia in eredità una comunità più consapevole delle proprie ricchezze e più connessa al proprio passato, con lo sguardo fiducioso rivolto alle opportunità future. Come le radici di un albero robusto, i valori e le conoscenze emerse da questo percorso rimarranno saldamente ancorati nel terreno di Girifalco; e come sentieri che si dipanano nel bosco, le nuove idee e energie dei giovani continueranno a tracciare percorsi di crescita e speranza per tutta la collettività.












































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